"Rain" è in assoluto uno
degli album migliori di Joe Jackson e forse il migliore in assoluto,
per completezza e compatezza del risultato finale. Praticamente tutte
le canzoni sono di grande livello (se si eccettua la poco più che
discreta "Too Tough", una pop-song troppo standard per
essere realmente interessante). Per il resto l'album vola davvero
alto e i grandi brani si susseguono senza sosta, dall'iniziale e
bella "Invisible Man", originale e visionaria nella sua
melodia sospesa tra il pop e la musica classica, per passare al
pop-rock sarcastico e geniale di "Citizen Sane", canzone
piena di ritmo e energia.
Poi arriva "Wasted time", lenta
pop song, triste e drammatica, molto malinconica (che
ricorda un pò, nell'atmosfera, l'altrettanto bella "Not here,
not now" dall'album "Body and Soul" del 1984).
Poi è
la volta del pop dal ritmo divertente (molto anni '60) di "Uptown
train". Altro grande brano.
Poi arrivano due tra i brani migliori,
due capolavori: "King pleausure time" ci riporta dritti
dalle parti dei primi album di Joe Jackson, in un'insieme
riuscitissimo di pop, punk e rock. Canzone piena di energia e davvero
geniale, ricorda un pò l'irruenza di un'altro capolavoro di Joe,
"Got the time" (dal primo album "Look sharp!"-1979).
Il secondo vero capolavoro dell'album è "Solo (so low)",
canzone sulla solitudine, davvero malinconica, con quella sua melodia
languida, struggente, eppure piena di emozione e di bellezza, pur
nella sua drammaticità, con uno stile sospeso tra il pop e la musica
classica.
Il finale è affidato ad un tris di
canzoni ancora di alto livello.
La prima è "Rush across the road", un brano davvero bello, una ballata pop dalla melodia avvolgente e dal ritornello che ti entra in testa e non se ne va più via. La canzone parla di quando si incontra di nuovo una persona che per noi è stata speciale e nel rivederla capiamo di esserne ancora innamorati e dunque non ci resta che "attraversare la strada" ("Rush across the road") per ricongiuncerci a lei.
Poi arriva il terzo capolavoro
dell'album, "Good bad boy" , un brano micidiale, unico e
originale, a metà strada tra certe sonorità acide e spigolose
dell'album "Beat crazy" (1980) e la genialità assoluta di
"Night and day" (1982), in un mix riuscitissimo di rock,
pop e ritmi quasi orientaleggianti, con una melodia azzardata e
spigolosa, ma di grande impatto energico, piena di verve e ritmo a
più non posso.
Il finale è affidato ad una canzone
lievemente inferiore allo standard altissimo dell'album. "A
place in the rain" è comunque un'ottimo brano. E' una ballata
che ha quasi la cadenza di un valzer d'altri tempi. Il testo è molto
bello e significativo; Joe parla del trovare un luogo dove stare bene
e potersi riparare da un mondo ostile e poco ospitale; "Un luogo
nella piogga" (appunto).
Invisible Man ****1/2
Too tough ***
Citizen Sane ****1/2
Wasted time ****1/2
Uptown train ****1/2
King pleausure time *****
Solo (so low) *****
Rush across the road ****1/2
Good bad boy *****
A place in the rain ****
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