domenica 2 marzo 2014

PAOLO SORRENTINO - La grande bellezza (2013) ***1/2

Questo ultimo film di Sorrentino mi è piaciuto.Non lo considero un capolavoro, ma è un'opera interessante e coraggiosa, un film molto anomalo, particolare e originale.
Ciò che lo rende interessante è che è un film che fà riflettere, è pieno di colori, di luci, di personaggi, eppure, una volta finito, ti lascia un senso di vuoto tremendo, ma è proprio quel senso di vuoto che ti fà riflettere.
 E' un film sulla "mancanza di senso" nella vita di tutti i giorni e sulla ricerca di quella "grande bellezza" che dobbiamo cercare per forza, perchè altrimenti la nostra vita non avrebbe senso. Il protagonista, come dice alla suora missionaria di 104 anni, non l'ha mai trovata questa "grande bellezza", la sta ancora cercando, nel mondo, nelle cose attorno a lui, nelle persone e in se stesso.
Un film che forse merita veramente l'oscar come miglior film straniero.
E' un film in qualche modo, si, felliniano, nel senso più nobile del termine, perchè è un film molto complesso in cui ci si può perdere a cercare tutte le sfumature e i particolari.
Decisamente un buon film.

FEDERICO MOCCIA - Scusa ma ti chiamo amore (2008) ***

Che dire? ...Sinceramente ho iniziato a vedere questo film con un sacco di pregiudizzi...Non ho letto i libri di Moccia ma in un'incontro con gli studenti, per la presentazione di un suo film, uno studente gli ha detto: "Lei è l'anti-letteratura...come si permette di scrivere libri e girare film?...Il suo stile di scrittura è un "non stile".... E' vero, il successo non sempre è indice di "vero talento" (anzi), ma questo primo film di Federico Moccia, pur non essendo un capolavoro, è un piccolo film carino, piacevole, rilassante e a mio parere è un film scritto abbastanza bene. E' stato definito banale, surreale, e ...si, forse è banale e surreale, ma è una fiaba, ed è surrele perchè è una fiaba d'amore, anche "La bella e la bestia" è surreale, ma è una bellissima storia d'amore. Questo film non è certo al livello di quel capolavoro, ma, ripeto, è un film delicato, senza battute grevi, senza scene di sesso troppo esplicite, è un film romantico, per niente brutto o mediocre, come è stato definito da molti. La regia è accademica, è vero, ma per la storia che racconta è perfetta, così come gli attori, tutti calzati perfettamente nelle parti, pur non essendo dei mostri di bravura. E' vero, probabilmente la stragrande maggioranza dei fan di questo film è fatta di un pubblico adolescente o comunque piuttosto giovane, attirata magari più che dal film dalla presenza del sex symbol Raul Bova, ma non bisogna confondere questo fenomeno con il valore del film, che comunque c'è (probabilmente non altissimo, ma nemmeno mediocre). Ripeto, è un piccolo film, discreto e piacevole, di un'autore che a me pare (anche come persona) da rispettare: Moccia sembra avere un carattere timido, educato, gentile e non si dà tante arie, come invece potrebbe fare (visto tutti i libri che ha venduto nel mondo e gli incassi dei suoi film). Diciamo che il suo carattere mi sembra rispecchi bene questo suo film: educato, gentile e piacevole.
Una recensione che ho letto del film dice:
Ciò che lascia veramente stupiti e amareggiati, però, è il modo in cui il regista, una persona nata nel 1963, rappresenta l’età della maturità e il mondo degli adulti, ridotti a macchiette di smidollati, tratteggiati con pennarello punta grande, che nulla hanno capito della vita, quella ‘vera’.
Io dico, cos'è che non hanno capito?...Uno è stato lasciato dalla moglie, che è andata con un'altro, un suo amico pure, è stato tradito dalla moglie...E allora?...Cos'è che non hanno capito?...Sono macchiette?...Non direi, sono personaggi come ce ne sono tanti in giro, nella realtà, a cui la vita di coppia non va così bene...la fiaba, l'irreale, forse, è l'innamoramento del 36° con la 18° (anche se magari può anche succedere, visto che qui il 36° ha un bel lavoro, una bella casa,  è un "gran figo" ecc..ecc..)...Per il resto, che dire?....De gustibus!!...
Però il recensore di internet va avanti: "Moccia tenta inoltre di insinuare nelle nostre(?) menti l’idea che l’amore sia sempre in agguato". Ma che sta dicendo questo? Insinuare nelle nostre menti?...
Ma il baldo recensore continua: "Peccato che “Scusa ma ti chiamo amore” proponga, aderendovi, un’idea di amore e dei sentimenti che è così tanto ‘rappresentazione’ teleVisiva da spegnere ogni piccolo residuo di romanticume presente nelle persone più cresciute!.
A parte che l'idea d'amore televisiva quale sarebbe?...E comunque a me non ha spento nessun "romanticume" , e non sono adolescente....E poi perchè c'è un'idea d'amore televisiva, una cinematografica, una reale, una romanzata?...Fatemi capire...
La recensione finisce con:
Irritante la solita voce fuori campo, surreali i dialoghi, inammissibili le frasi d’amore che compaiono a caso sullo schermo, scomodando e violentando autori come Neruda, Shakespeare o Walt Whitman.
Inammissibile le frasi d'amore che compaiono ogni tanto?...E perchè sono inammissibili?...E chi è che ha violentato Shakespeare?...Ma qual'è il problema di questo recensore?...Sui dialoghi surreali non sono daccordo per niente e la voce fuori campo è una delle cose migliori del film. Ma...De gustibus naturalmente!!...
Ripeto "Scusa ma ti chiamo amore" non è certo un capolavoro, è un film però discretto, piacevole e carino.



giovedì 20 febbraio 2014

JOE JACKSON - Beat Crazy (1980) ****



Il terzo album di Joe Jackson è anche il più coraggioso del primo tris di album. Se i primi due erano più semplici, diretti, e in qualche modo non molto distanti dal genere di cose che si potevano sentire verso la fine degli anni '70 (Police, Elvis Costello, Graham Parker), "Beat Crazy" vira coraggiosamente il tiro, non ci sono infatti canzoni dai ritornelli diretti e pop, ma canzoni dagli arrangiamente azzardati e dai ritornelli geniali e originali. Joe Jackson inizia a mostrare tutto il suo genio ecclettico (non che i primi due album non fossero ecclettici, ma qui Jackson mostra la sua originalità di compositore, sfornando un'album davvero unico nella storia della musica, un mix di rock/reggae/ska/pop/ molto acido, rabbioso, con testi al vetriolo che si scagliano contro tutti e tutto.










Beat Crazy ****1/2
One to one ****1/2
Evil eye ****
In every dream home (a nightmare) ****
Mad at you ****1/2
Crime don't pay ***1/2
Someone up there ***1/2
Biology ***1/2
Battleground ****
Pretty Boys ***1/2
Fit ****1/2

JOE JACKSON - I'm The Man (1979) ***1/2


Il secondo album di Joe Jackson è solo lievemente inferiore all'ottimo esordio, anche se non mancano 3 grandi brani. L'album è una sorta di secondo volume del primo, e unisce in modo riusciuto reggae/rock/punk/funky e pop.  "It's different for girls" è un classico di Joe Jackson, un pop song riuscitissima, originale e dal ritornello azzeccatissimo.

 


 

"I'm the man" è un rock/punk esplosivo e pieno di energia.




"Don't wanna be like that" è una grande canzone rock, piena di rabbia e dal ritornello incalzante.




Il resto non è dello stesso livello anche se il materiale (a parte qualche canzone) è abbastanza valido.
L'album ha un suono più sporco e "live" rispetto al primo album, infatti è registrato in studio, ma in presa diretta.







On your radio ***1/2
Geraldine and John ***
Kinda kute ***
It's different for girls ****1/2
I'm the man ****1/2
The band wore blue shirt ****
Don't wanna be like that ****1/2
Amateur hour ***1/2
Get that girl ***
Friday ****

JOE JACKSON - Look Sharp! (1979) ****


L'ALBUM "LOOK SHARP!"  HA VENDUTO:
in USA: 500.000 copie
in CANADA: 100.000 copie
UK: 60.000 copie
AUSTRALIA: 25.000 copie
NUOVA ZELANDA: 7.500 copie

POSIZIONI IN CLASSIFICA  DELL'ALBUM "LOOK SHARP"
20° posto in USA (per 39 settimane)
40° posto in UK (per 10 settimane)
36° posto in OLANDA (per 7 settimane)

POSIZIONI IN CLASSIFICA DEL SINGOLO  "Is she really going out with him?"
13° posto in UK
21° posto in USA

LA CRITICA HA SCRITTO dell'album "LOOK SHARP!":
Hi-Fi News: " Un'album di esordio che finirà in molte liste dei migliori album del '79".

Joe Jackson (all'epoca) disse di se: "
  "Non vengo dal rock e voglio che lo si sappia in giro. A tredici anni ascoltavo Beethoven, ed è ancora il mio musicista preferito; a quattordici amavo i Beatles, a 15 studiavo violino e pianoforte, a sedici adoravo David Bowie, a 17 stravedevo per Duke Ellington e Charlie Parker, a 18 mi sono eccitato per il punk ma mai mi è passato per la mente di diventare uno di quei rocker che vomitano sui genitori e sulle istituzioni."

IL MIO PARERE:
L'album di esordio di Joe Jackson è già un'ottimo lavoro, tutti i brani sono freschi e di alto livello e l'album scorre che è un piacere. Le punte più alte sono toccate forse da "Look Sharp", "Fools in love" e "Got the time"; il resto è solo lievemente inferiore. L' album  miscela pop, rock, funky, reggae e punk. L'approccio compositivo di Joe Jackson non è forse ancora particolarmente originale, ma si nota già un'autore capace di mixare i generi più svariati e di comporre con facilità canzoni di alto livello. 












martedì 18 febbraio 2014

JOE JACKSON - LIVE 80-86 (1988) ****



Davvero un'ottimo live questo di Joe Jackson, che racchiude i suoi primi 4 tour mondiali, tra il 1980 e il 1986.
L'album cattura Joe in alcuni momenti davvero ispirati. Il primo cd (che racchiude i tour dal 1980 al 1983) è davvero grande, il secondo (che racchiude i tour dal 1984 al 1986) è un pò inferiore, ma comunque di qualità.  Le cose migliori sono comunque le versioni straordinarie di "Real Men" e "A slow song". "Real men" era già un capolavoro assoluto nella versione studio, ma anche questa versione live (che è più dolce, meno aggressiva di quella in studio) non leva niente all grande bellezza di questa canzone. "A slow song" nella versione studio era già un bel brano, ma in questa esecuzione live diventa davvero un gran capolavoro e tira fuori davvero tutta la bellezza. Joe canta con grandissimo trasporto e poi lo stacco strumentale affidato al sassofono è  magnifico. Grandissimo brano. Se in studio forse è "Real Men" la canzone di Joe che amo di più, questa "A slow song" dal vivo forse è davvero la sua cosa migliore. Un'altro brano davvero straordinario è la versione di "On your radio". Sull'album del 1979 ("I'm the man") era solo un buon brano, ma qui assume le sembianze di un vero capolavoro. Joe cambia radicalmente gli arrangiamenti e la canzone acquista una potenza incredibile. Altri grandi momenti sono "One to one" (da "Beat crazy"-1980), "Is she really going out with him" (versione più rock di quella apparsa in studio e decisamente più bella), e poi "Don't wanna be like that", "Got the time" e "Fools in love" (quest'ultima radicalmente cambiata rispetto alla versione in studio e probabilmente anche più bella!).
Comunque davvero un live da avere!...

THE BEAT CRAZY TOUR -1980
One to one ****1/2
I'm the man ****
Beat Crazy ****
Is she really going out with him? ****1/2
Don't wann be like that ****1/2
Got the time ****1/2
THE NIGHT AND DAY TOUR -1982-83
On your radio *****
Fools in love ****1/2
Cancer ***
Is she really going out with him? ***
Look Sharp! ****1/2
THE BODY AND SOUL TOUR- 1984
Sunday Papers ***
Real Men *****
Is she really going out with him? ****
Menphis ***1/2
A Slow Song *****
THE BIG WORLD TOUR -1896
Be my number two ****
Breaking us in two ****
It's different for girls ****
You can't get what you want ***
Jumpin Jive ***
Steppin Out ***1/2

lunedì 17 febbraio 2014

JOE JACKSON - Rain (2008) ****1/2


 "Rain" è in assoluto uno degli album migliori di Joe Jackson e forse il migliore in assoluto, per completezza e compatezza del risultato finale. Praticamente tutte le canzoni sono di grande livello (se si eccettua la poco più che discreta "Too Tough", una pop-song troppo standard per essere realmente interessante). Per il resto l'album vola davvero alto e i grandi brani si susseguono senza sosta, dall'iniziale e bella "Invisible Man", originale e visionaria nella sua melodia sospesa tra il pop e la musica classica, per passare al pop-rock sarcastico e geniale di "Citizen Sane", canzone piena di ritmo e energia.





 Poi arriva "Wasted time", lenta pop song, triste e drammatica, molto malinconica (che ricorda un pò, nell'atmosfera, l'altrettanto bella "Not here, not now" dall'album "Body and Soul" del 1984).

 Poi è la volta del pop dal ritmo divertente (molto anni '60) di "Uptown train". Altro grande brano.


Poi arrivano due tra i brani migliori, due capolavori: "King pleausure time" ci riporta dritti dalle parti dei primi album di Joe Jackson, in un'insieme riuscitissimo di pop, punk e rock. Canzone piena di energia e davvero geniale, ricorda un pò l'irruenza di un'altro capolavoro di Joe, "Got the time" (dal primo album "Look sharp!"-1979). 

Il secondo vero capolavoro dell'album è "Solo (so low)", canzone sulla solitudine, davvero malinconica, con quella sua melodia languida, struggente, eppure piena di emozione e di bellezza, pur nella sua drammaticità, con uno stile sospeso  tra il pop e la musica classica.


Il finale è affidato ad un tris di canzoni ancora di alto livello. 
La prima è "Rush across the road", un brano davvero bello, una ballata pop dalla melodia avvolgente e dal ritornello che ti entra in testa e non se ne va più via. La canzone parla di quando si incontra di nuovo una persona che per noi è stata speciale e nel rivederla capiamo di esserne ancora innamorati e dunque non ci resta che "attraversare la strada" ("Rush across the road") per ricongiuncerci a lei.

 
Poi arriva il terzo capolavoro dell'album, "Good bad boy" ,  un brano micidiale, unico e originale, a metà strada tra certe sonorità acide e spigolose dell'album "Beat crazy" (1980) e la genialità assoluta di "Night and day" (1982), in un mix riuscitissimo di rock, pop e ritmi quasi orientaleggianti, con una melodia azzardata e spigolosa, ma di grande impatto energico, piena di verve e ritmo a più non posso.



Il finale è affidato ad una canzone lievemente inferiore allo standard altissimo dell'album. "A place in the rain" è comunque un'ottimo brano. E' una ballata che ha quasi la cadenza di un valzer d'altri tempi. Il testo è molto bello e significativo; Joe parla del trovare un luogo dove stare bene e potersi riparare da un mondo ostile e poco ospitale; "Un luogo nella piogga" (appunto). 


Invisible Man ****1/2
Too tough ***
Citizen Sane ****1/2
Wasted time ****1/2
Uptown train ****1/2
King pleausure time *****
Solo (so low) *****
Rush across the road ****1/2
Good bad boy *****
A place in the rain ****