martedì 11 febbraio 2014

JOE JACKSON - Night and Day (1982) ****1/2

E' l'album della consacrazione (a livello mondiale) di Joe Jackson. "Night and day" viene accolto come un capolavoro pressochè in tutto il globo terrestre ed effettivamente è un grande album (anche se a me risulta un pò difficile dire se e sia il suo album migliore, dato che ci sono molti altri lavori di Joe Jackson che sono al livello di "Night and Day").



Si parte con un bel brano, "Another World", "un'altro mondo", e l'altro mondo è New York, la città dove l'inglese Jackson si è stabilito da poco, ed è subito uno sfavillio di ritmi e colori, in un mix riuscito e originalissimo di pop e musica latina; qualcosa di mai sentito. Brano davvero geniale.
"Chinatown", "Tv Age" e "Target" proseguono sulla strada della genialità più assoluta, con ritmi latini che si uniscono al jazz e al funky, alla musica afro-cubana e al pop, in un mix di suoni e voci davvero riuscito.
La prima parte è conclusa da "Steppin Out", il più grande hit di Joe Jackson; un vero capolavoro, una di quelle canzoni che sono davvero eterne. La melodia è struggente e meravigliosa, poetica e romantica. La voce di Joe qui prende il volo verso le più alte vette dell'ispirazione. Joe parla della vita notturna di New York, che lui attraversa in un taxi, con accanto la donna che ama.
"Breaking us in two" è un'altro grande brano, forse non perfetto come "Steppin Out", ma di indubbio fascino e bellezza. Qui si parla della fine di un'amore; è una canzone molto malinconica, che apre la parte dell'album più intimista e riflessiva.
"Cancer" è un'ottimo brano di fortissima ispirazione latina; un brano molto piacevole, dagli arrangiamenti vitalissimi e dal testo molto ironico.
"Real Men" è il capolavoro assoluto dell'album e la canzone più bella della storia della musica pop. E' una canzone fortissima, drammatica; una canzone che credo qualsiasi autore vorrebbe aver scritto. La canzone è affidata al pianoforte e alla voce di Joe Jackson, che lancia un forte atto d'accusa contro le guerre e il razzismo (in ogni sua forma).
"A slow song" è una bella conclusione per uno degli album migliori degli anni '80 (e non solo). 















Another World ****1/2
Chinatown ****
TV Age ****
Taeget ****1/2
Steppin Out *****
Breaking us in two ****1/2
Cancer ****
Real Men *****
A slow song ****1/2

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